Cosi il tempo presente | Immagini di Altin Manaf e Andreas Ikonomu
«L’acqua che tocchi de’ fiumi
è l’ultima di quella che andò
e la prima di quella che viene,
così il tempo presente».
Così, Leonardo da Vinci riflette sul concetto di tempo, sulla fluidità di questo e sulla fugacità del passaggio dell’essere umano. Le vite, umane e animali, dunque transitano. La materia resta, si trasforma ma resta. L’uomo, dice Leonardo, pur consapevole del suo destino, è sempre desideroso di un futuro: è un desiderio di disfazione.
L’essenza della materia permane, crea memoria, è testimone della storia. E un luogo dove i segni del tempo sono manifesti è l’abbazia, luogo non solo di culto, ma di storia, dove il tempo è sempre stato scandito dalla semplicità di quella regola di Benedetto Da Norcia, ora et labora, prega e lavora. Un precetto comunitario, prima ancora che religioso.
Come testimoniato dall’Abbazia di Chiaravalle, fondata nel 1135, la regola benedettina ha definito, e ancora oggi definisce, la vita comunitaria, ma non senza incidere sui rapporti con il mondo circostante. L’abbazia, infatti, sin dal principio è unita alla città di Milano da un forte legame, economico e culturale.
I monaci cistercensi, perfettamente capaci di conservare i lasciti della storia, tramandata fino ai giorni nostri, ci rimandano a quell’effimero passaggio dell’uomo, descritto da Leonardo, ma soprattutto a quella perpetuità della materia che, pur subendo incessanti trasformazioni, è chiamata a testimoniare il transito dell’essere umano. Tracce ancora oggi evidenti nella fisionomia dei terreni che abbracciano l’Abbazia, nelle tecniche di coltivazione lungimiranti, nelle stratificazioni architettoniche che via via si sono succedute.
Allora, nella pluralità dei passaggi dell’uomo nel tempo della storia, ci si salva attraverso la comunità, simbolo di unità e di pluralità, dove ogni singolo componente è indispensabile perché unico. Nell’eterno fluire del tempo, ogni unità dà un contributo, ai singoli che la circondano, alla comunità, alla storia, visibile agli occhi di chi verrà: l’Abbazia di Chiaravalle è un simbolo, una risultante dei concetti di tempo e di comunità.
Marika Ikonomu
Bibliografia
- CHIAPPA MAURI, Prima e dopo Chiaravalle. Una lettura del territorio, nell’ambito del Convegno "Il Sud Milano e l’Abbazia di Chiaravalle". Una grande risorsa di storia, di agricoltura e di fede, 30 gennaio 2015, Abbazia di Chiaravalle.
- DA VINCI, Scritti letterari, A. Marinoni (a cura di), Milano, Rizzoli, 1952, § 35.
- NOVARA, Giovanni Maria Rosavini, in Unità e Carismi, n. 3-4, 2008.